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Anfield, lo stadio dove nessuno sarà solo. Mai.

  • calcioinglese
  • 22 gen 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

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1892. Un operaio è al lavoro per rimuovere un insegna dall’ingresso della tribuna centrale; qualche colpo ben assestato ed essa si stacca. L’uomo la prende, la appoggia per terra e si concede una meritata sigaretta. Al suo fianco la targa recita: “This is Anfield, home of League Champions Everton FC”. Probabilmente un’insegna del genere non è mai esistita, ma il concetto era quello: Anfield nacque come casa della sponda blu di Liverpool; ma andiamo con ordine. È il 1878 quando il sodalizio calcistico della Chiesa Metodista di Santo Domingo tira i primi calci al pallone all’interno di Stanley Park. Col tempo si inizia a cercare un campo di gioco recintato per poter incassare qualche sterlina, ma i tentativi sono inconcludenti fino a quando John Houlding, presidente del club ora chiamato Everton FC, ne parla durante una bevuta all’amico John Orrell. Questi è proprietario di un piccolo appezzamento di terra lungo Anfield Road, e lo mette a disposizione del club con l’obbligo di soddisfare alcune condizioni: non fare troppo rumore, mantenere i muri circostanti in buone condizioni e ovviamente pagare l’affitto. È il 28 Settembre 1884 quando il primo football ground di Liverpool apre i battenti per ospitare la prima gara tra Everton e Earlestown che vede i ragazzi con la maglia a scacchi biancoblu battere agevolmente gli ospiti per 5-0. Passano gli anni e la squadra attira sempre più gente, e il club deve adeguarsi investendo 64 sterline per la costruzione di una tribuna su Kemlin Road. Verso la fine degli anni ’80 verranno innalzate prima una tribuna sul rettilineo opposto e poi altre due dietro le porte, che renderanno Anfield uno dei migliori impianti a livello internazionale ospitando anche una partita dei British Home Championships tra Inghilterra e Irlanda nel 1889. In mezzo, il primo match di campionato, giocato l’8 Settembre 1888 tra Everton e Accrington. Poi, la svolta. John Houlding inizia a chiedere al club una rata d’affitto sempre maggiore e John Orrell da parte sua minaccia di ritirare la concessione. Per farla breve, i membri del club accusano Houlding di ricercare un profitto per sé a spese del club e nel Gennaio 1892 tutti i 279 soci si riuniscono per discutere la vicenda. Ci mettono due mesi. A loro discolpa va detto che la decisione avrà una portata eccezionale sulla storia del calcio europeo: il 15 Marzo 1892 John Houlding viene espulso dal club, e allo stesso tempo viene deciso lo spostamento a Goodison Park, appezzamento di terra acquistato per 8000 sterline. Houlding si trova così a pagare un campo da gioco inutilizzato, e quasi per ripicca il giorno stesso fonda il suo club chiamandolo Everton FC and Athletic Grounds Ltd, per gli amici Everton Athletic. La FA però non accetta il nome, in quanto troppo simile all’originale e allora la squadra prende il nome della città: nasce il Liverpool Football Club.

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I cugini però andandosene si sono portati via parecchie cose, perfino i tornelli d’ingresso, e così Anfield deve subire di nuovo lavori di messa a punto, completati in tempo per l’esordio del Primo Settembre 1892 contro il Rotherham, battuto 7-1. Passa un anno e arriva anche l’esordio in campionato, con un bel 4-0 sul Lincoln City davanti a 5 mila spettatori. La squadra gioca bene e vince spesso, e il club si decide a lavorare alle strutture: dal 1894 in poi vedono la luce la nuova Main Stand contenente 3000 posti a sedere, una nuova tribuna dal lato di Walton Breck Road e un’altra dietro la porta opposta, fino a quando nel 1906 la prima versione della leggenda che risponde al nome completo di Spion Kop viene aperta. Lo stadio non subisce variazioni fino al 1928, quando si mette mano alla Kop, dotandola di copertura e rendendola capace di contenere 30 mila persone, e si installa un albero della SS Great Eastern tra la Kop e la tribuna su Kemlin Road per utilizzarlo come alzabandiera. Sono passati 90 anni, e quell’albero è ancora al suo posto. Da qui agli anni 60 sostanzialmente non succede nulla, se non per l’installazione dei riflettori nel 1957 e per l’highest attendance di 61905 spettatori nel 1952 contro i Wolves; poi arriva Bill Shankly e sotto il suo regno il Liverpool decolla. Nel 1963 si inaugura la nuova Kemlin Road Stand, col tetto pendente per non togliere la luce alle case retrostanti su cui è installato l’impianto di illuminazione, due anni dopo la Anfield Road Stand viene ricostruita e infine nel 1973 apre la nuova Main Stand anch’essa dotata dei fari. Da qui in avanti si verificano interventi di minore importanza fino a quando nel 1989 la tragedia di Hillsborough forza i club a intervenire sui propri stadi. La prima tribuna a subire le conseguenze del Taylor Report è la Kemlin Road Stand, alla quale viene aggiunta la tribuna superiore, che viene inaugurata nel 1992 e ribattezzata Centenary Stand. Due anni dopo il cuore pulsante del tifo reds, la mitica Kop, viene obbligato alla conversione a all-seater e per finire nel 1998 apre, con qualche difficoltà, la nuova doppia Anfield Road Stand: durante il testimonial match per Ronnie Moran, i tifosi lamentano un eccessivo movimento della tribuna superiore che quindi viene fissata con pali di sostegno. Il tutto porta la capienza totale a quota 45276 spettatori, in attesa della nuova Main Stand. Saranno meno dei 60 mila degli anni ‘50 ma di sicuro, oggi come allora, ad Anfield nessuno sarà solo. Mai. YNWA. Grazie a Theatres of Football per lo splendido racconto.

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Creato da Luca Bonomi

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