Gli Hammers ed il Boleyn Ground. Un amore destinato a finire, con una storia che parte ma molto lont
- calcioinglese
- 23 gen 2015
- Tempo di lettura: 3 min

Questa storia affonda le sue radici in secoli e luoghi diversi. Acqua, ferro, fuoco, operai e regine; miseria e nobiltà. Probabilmente qualcuno avrà già capito, e probabilmente gli starà scappando un sorriso. Ma andiamo con ordine. Nel 1520 o giù di lì, Enrico VIII Re d’Inghilterra si invaghisce di una ragazza, Anna, che a quell’epoca aveva si e no quindici anni. A causa (o per fortuna) sua, la Nazione inglese deve sostanzialmente due cose: una religione tutta per loro e uno stadio di calcio. Per quanto riguarda le vicende storiche non sarò certo io ad annoiarvi, mentre invece spero di trattenervi sul secondo aspetto. Dicevamo, Re Enrico si invaghisce e come regalo decide di costruire un piccolo castello ad uso esclusivo della giovane come pegno d’amore: la tenuta passerà alla storia col nome ufficiale di Green Street House, ma il suo soprannome è ben più saldo nella nostra memoria: Boleyn Castle. Anna Bolena ci trascorrerà qualche tempo prima di andare incontro a eventi spiacevoli tipo avere la brutta idea di non dare un primogenito maschio a Enrico con la poco simpatica conseguenza di essere giustiziata. Ma per questo ci sono i libri di storia che la sanno molto più lunga di me. 1855, cantieri navali di Londra. Arnold Hills, filantropo che di mestiere fa il direttore, decide di dare un passatempo ai suoi operai e dà vita alla squadra di football che prende il nome dell’azienda: Thames Ironworks. La squadra parte bene: vince la London League e il campionato di Seconda Divisione. Ma per partecipare alla Prima Divisione occorrono giocatori professionisti, che sfortunatamente non si trovano nei cantieri navali dell’East London. Così nel giugno 1900 il Thames Ironworks viene sciolto e il 5 Luglio 1900 viene fondata la nuova squadra. Nasce il West Ham United FC.

Ci vogliono 4 anni prima che la storia di Anna Bolena si leghi indissolubilmente a quella del West Ham. Ma quel giorno arriva: il 2 Settembre 1904 la squadra scende in campo per la prima volta al The Castle battendo 3-0 il Millwall. Il già nutrito seguito continua ad espandersi tanto che nel 1919 già sono necessari i primi ritocchi al campo: viene costruita la East Stand, seguita a ruota dalla West Stand e da due terraces sui lati corti (1925). Dopo la Prima Guerra Mondiale il Boleyn Ground ha una capacità di 40 mila posti. 20 anni dopo i V-1 nazisti danneggiano gravemente lo stadio, che fortunatamente viene presto ricostruito. Alla fine degli anni 60 la North Bank viene dotata di un tetto e la vecchia Chicken Run viene sostituita da una nuova tribuna che è la East Stand attuale. Il momento di massima affluenza è nel 1971 quando al Boleyn accorrono 42322 spettatori per la partita contro il Tottenham. Il Boleyn ormai necessita di un intervento di ristrutturazione, che negli anni 90 viene completato in maniera abbastanza decisa: nel 1991 viene abbattuta la vecchia South Bank e sostituita due anni dopo dalla Bobby Moore Stand; stessa sorte per la North Bank: nel 1995 viene aperta la Centenary Stand, che poi verrà rinominata a Sir Trevor Brooking. L’ultima a resistere è la West Stand, che si presenta nel suo nuovo splendore nel 2001 col nome di Dr Martens Stand e porta il Boleyn Ground a essere come lo vediamo oggi. Sono comunque giorni tristi per la casa degli Hammers. La dirigenza ha deciso per un cambio di casa: nel 2016 il Boleyn sarà demolito e sostituito con una stazione di polizia e il West Ham giocherà nel grande, sfavillante e appariscente Olympic Stadium. Probabilmente la squadra sarà un top team, e verranno migliaia di turisti a riempire gli spalti ovali per la gioia dei bilanci societari. Soldi, lucro, fama; tutto il contrario di ciò di cui gli Hammers sono nati. Forever blowing bubbles.

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