FA Cup Review: un altro memorabile capitolo di questa coppa è stato scritto. Fuori tutte le big
- calcioinglese
- 24 gen 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Se pensate che questo articolo parli di aspetti tecnico - tattici del pomeriggio di FA Cup clicchi subito sulla X rossa ed esca. Parliamo di FA Cup si ma delle emozioni e dell’imprevedibilità che oggi pomeriggio di ha permesso di assistere ad una pagina indelebile di questo torneo. Partiamo con ordine. Ieri sera Cambridge v Man United aveva lasciato trapelare qualcosa: nulla è scontato! Una squadra di League Two che blocca una delle squadre più blasonate di tutto il paese era già di per se un impresa. Oggi pomeriggio però ci si è superati e non di poco. Alcuni match sono andati come da previsione come Derby - Chesterfield vinta dai padroni di casa per 2-0, oppure la vittoria del WBA sul Birmingham City per 1-2 o quella del Reading sul Cardiff City sempre per 1-2. Pochi però avrebbero immaginato che sarebbero stati Stamford Bridge e l’Etihad Stadium, prima ancora del St. Mary’s e di White Hart Lane gli impianti protagonisti. Già a leggerli certi match non lasciano molta interpretazione: Manchester City - Middlesborough e Chelsea - Bradford. Eh vabbè, trasferta in massa degli ospiti a godersi un pò di atmosfera e di stadi di altre categorie ma sul campo la storia non dovrebbe avere risvolti particolari. Qui però entra in gioco il fattore FA Cup. Lo possiamo considerare proprio un fattore perché certe cose fanno fatica ad accadere anche nell’altra coppa nazionale, la Capital One Cup. Partiamo da Londra. Stamford Bridge non fa il pienone oggi ma c’è abbastanza gente per creare una bella atmosfera. Da Bradford sono quasi in 7 mila, una marea, arrivati con un sogno nel cuore: espugnare lo Stamford Bridge, la casa di quelli che guidano la Premier League. Dopo 38’ minuti la storia però non sembra poter riservare sorprese: 2-0 del Chelsea senza se e senza ma. I blues calano l’attenzione e così al 42’, giusto prima della fine del tempo gli ospiti accorciano portandosi sul 2-1. Negli spogliatoi succede qualcosa di strano perché al rientro c’è una sola squadra in campo: il Bradford City. Prima della rete del pareggio, il match è quasi un monologo degli ospiti tanto che il 2-2 non è tanto una sorpresa. Ma di minuti ne mancano ancora più di 20. Dopo il gol gli 11 di Mourinho però non si svegliano, il tecnico portoghese per la prima volta nel match si alza dalla panchina, ha capito che qualcosa non va. E così è: all’83’ il 2-3 del Bradford è meritatissimo ma rischia di far sprofondare nella vergogna i Blues. Da 2-0 a 2-3 con una squadra di 2 categorie inferiori ed in casa, dove quest’anno avevano solo che vinto. Molti non ci credono, Twitter impazzisce, la notizia rimbalza ovunque. I successivi 10 minuti sono un monologo del Chelsea che vorrebbe almeno andarsi a prendere il replay tanto che nel recupero, in contropiede, gli ospiti chiudono tutti i discorsi, vanno sul 2-4 e scrivono la storia sia del loro club che della coppa.

Poco più di 200 miglia più a nord il Manchester City, pieno di campioni e 2° in Premier non sta messo tanto meglio. Gli 11 di Pellegrini fanno fatica sin da subito ma riescono a controllare il match rendendosi pericolosi in qualche occasione. La prima frazione è un noioso 0-0. La ripresa parte con il botto tanto che dopo pochi minuti il Middlesborough si porta in vantaggio. Gli ospiti anche qui, sono tantissimi: 7500. Il boato è evidente e inizia a far presagire qualcosa di negativo. I Citizens prendono in mano la situazione, premono cercando il pareggio ma non riescono a farlo, anzi, rischiano in contropiede il raddoppio. Che arriva puntuale quando non deve: nel recupero, quando già la speranza era minima. 0-2. L’arbitro fischia la fine e l’Etihad non può far altro che fischiare. E se credete che sia finita qua vi sbagliate di grosso. Il Palace a Southampton fa un’impresa sicuramente meno evidente delle 2 appena raccontate ma sicuramente da ricordare. Sotto per 1-0, pareggia Chamakh. Sotto 2-1 pareggia Sanogo. E già qui qualcosa di strano c’è: Chamakh e Sanogo che hanno più minuti in panchina loro che tutti gli 11 titolari hanno segnato entrambi i gol della loro squadra. Prima della fine del tempo arriva addirittura la doppietta di Chamakh e il 2-3 dei londinesi. A questo punto non portare a casa il match sarebbe un insulto a quei due la davanti che dopo tanto sacrificio e panchina si sono riscattati in un soleggiato pomeriggio di FA Cup. Il Palace tiene il risultato fino alla fine nonostante i padroni di casa premano per tutto il secondo tempo. Pardew fa 4 vittorie su 4 da quando è sulla panchina della Eagles e porta i suoi al turno successivo. L’ultima grande sorpresa arriva da White Hart Lane. Anche qui 2 squadre di Premier se non che i padroni di casa si giocano l’europa che conta e gli ospiti sono ultimi e tra i maggiori candidati alla retrocessione. Dopo una partita controllata ed un 1-0 durato più di un’ora gli 11 di Pochettino crollano, forse psicologicamente, nel finale: con due gol tra l’84’ ed il 92’ le Foxes (seguite da 4300 tifosi) espugnano il nord di Londra e si portano al 5° turno di FA Cup. Il pareggio tra Sunderland e Fulham sembra quasi una cosa normalissima al cospetto di quanto successo. E non è finita. Domani Bristol City v West Ham e Brighton v Arsenal sono decisive per le ue londinesi. Con Saints, Spurs, Chelsea e City fuori, la coppa non è più un miraggio. Sempre che, il fattore FA Cup, non scelga ancora di diventare decisivo.

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