FA Cup Review: il West Ham vince a Bristol e sogna la coppa
- calcioinglese
- 25 gen 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Il West Ham a Bristol è andato consapevole che il rischio di fare la stessa fine che avevano fatto il Chelsea e il Manchester City il giorno prima era piuttosto concreto. Infatti durante una partita di FA Cup non esiste blasone, pedigree o timori reverenziali che tengano: il passaggio del turno si gioca in 90 minuti e non c’è ragione di snobbare l’avversario. Sbagliare approccio alla partita o avere cali di concentrazione anche solo di pochi minuti è un errore a cui spesso non si può rimediare.
Come se non bastasse, Bristol è una piazza difficile: seppure attualmente non ha un ruolo di primissimo piano sulla scena calcistica britannica, di sicuro può contare su una base di tifosi molto solida. Certamente l’opportunità di essere il prossimo giant killer ha gasato gli abitanti di Bristol, e i biglietti si sono esauriti in pochissimo tempo. Ma quest’anno anche gli hammers sono circondati da fiducia ed entusiasmo superiori a quello delle stagioni passate. I tifosi sono ampiamente giustificati ad avere sogni gloria: la squadra è ben assortita e gioca bene, pertanto i biglietti del settore ospiti sono andati esauriti ancor più rapidamente.
Allardyce conosceva benissimo le insidie di questa trasferta, e a Bristol ha mandato in campo la migliore formazione possibile. Adrian in porta come sempre, Jenkinson e Cresswell terzini, e Tomkins e Reid centrali. Il rombo di centrocampo offriva più copertura del solito: Song playmaker basso, Noble esterno sinistro con Nolan e Downing a scambiarsi la posizione centrale e quella destra a seconda degli schemi offensivi. Il compito di segnare affidato –in attesa del recupero di di Sakho - a Valencia e Carrol.

Il primo tempo era iniziato con il Bristol City deciso a sbranare l’avversario, sfruttando l’arma della aggressività più che quello della qualità tecnica. Jenkinson non era particolarmente attento, e i padroni di casa sfondavano su quella fascia con relativa facilità. Questa pressione portava ad almeno 4 palle gol piuttosto nitide. Nessuna delle quali, tuttavia, diventava rete a causa più della sfortuna che per incapacità. Infatti per ben due volte Carrol e Noble toglievano dalla linea di porta un pallone che avrebbe gonfiato la rete senza alcun dubbio senza che il buon Adrian potesse intervenire in alcun modo. In tutta la prima frazione, le sortite offensive degli irons erano praticamente non pervenute.
Che la musica del primo fosse cambiata si era capito già all’inizio della ripresa. Il City scendeva in campo con meno carica battagliera, probabilmente a causa di un comprensibile calo atletico. Diminuita l’intensità della partita, al West Ham non occorreva altro che abbandonare l’atteggiamento difensivo e cominciare a costruire gioco e occasioni. Allardyce leggeva perfettamente il momento della partita ed inseriva Amalfitano e Sakho per Song e Valencia, con il chiaro intento di migliorare la qualità del possesso palla e sbilanciare il raggio d’azione in avanti, inserendo il miglior realizzatore della stagione, tornato oggi dall’infortunio. I risultati di questa doppia mossa non tardavano ad arrivare, e dopo alcuni minuti arrivavano le prime occasioni. Un tiro appena alto sulla traversa dopo una bella azione personale di Sakho era il preludio al gol dello stesso attaccante. Il lavoro di Carroll in termini di pressing diventava una palla recuperata sulla fascia destra, che la stessa punta crossava verso il centro dell’aria di rigore, dove Sakho era puntuale a buttare in rete con un eccellente colpo di testa. Con il gol arrivato in quel momento della partita, il Bristol City era sfiancato per cercare l’assedio finale, ed il West Ham aveva gioco facile a portare a casa il risultato.
Con la vittoria in trasferta di oggi il West Ham può continuare a coltivare le ambizioni di arrivare in fondo alla coppa d’Inghilterra, le eliminazioni eccellenti di questo quarto turno hanno fatto fuori le maggiori favorite del torneo, e gli irons possono sfruttare questi vuoti per avanzare verso Wembley. Le ragioni che fanno ben sperare sono molte: è evidente che la squadra ha voglia ed energie per lottare, la difesa sembra molto ben rodata e le azioni offensive possono beneficiare moltissimo del ritorno di Sakho insieme al ritrovato Carroll ed allo stato di grazia del Downing di questa stagione. Insomma, è un ottimo momento storico per il West Ham e il futuro prossimo potrebbe regalare moltissime soddisfazioni.
Grazie a http://trappoladelfuorigioco.it per l'articolo
Comentarios