top of page
Cerca

Il 4° stadio inglese per ampiezza ed una delle atmosfere più ostiche del paese: benvenuti a St. Jame

  • Matteo Azzimonti
  • 25 gen 2015
  • Tempo di lettura: 5 min

1493177_419483594851405_2070365864_n.jpg

Once upon a Tyne, in Newcastle.. Così mi immagino l’inizio di questa storia, come una bella favola per bambini in salsa pallonara ambientata in una città inglese del nord verso la fine del Diciannovesimo secolo. Newcastle a quei tempi è in piena Rivoluzione Industriale e di conseguenza è in continua espansione e fa da culla (o forse meglio dire fucina) a diverse invenzioni che si riveleranno fondamentali per la storia non solo nazionale, ma per certi versi anche mondiale: la lampadina poi sviluppata da Edison nacque qui, insieme alla locomotiva Rocket e alla turbina a vapore moderna. In un contesto così agli operai è necessario un passatempo nel dopolavoro. Un nuovo sport sta coinvolgendo sempre più gli abitanti delle varie città, una federazione già esiste, ma potremmo dire a uno stato embrionale. Ma perché non provare? E fu così che nel 1881 a Newcastle nascono due squadre: il Newcastle West End e lo Stanley FC che dopo solo un anno cambierà nome in Newcastle East End, i quali vanno ad aggiungersi ai già esistenti Newcastle Rangers. Tre squadre per una città, e due di esse giocano nello stesso posto: il St James’ Park. Capiamoci, è ben lontano da essere l’impianto attuale, e francamente è anche ben lontano dal concetto di campo da calcio: posto in cima a una collina, è sostanzialmente un pascolo per animali. E per non farsi mancare niente, è anche in pendenza. Decisamente in pendenza. Tra la porta a sud e quella a nord c’era una differenza di 5 metri! Inoltre nei pressi del campo sorgono alcune ville georgiane (le Leazes Terrace) e il terreno di gioco si trova in coincidenza del luogo in cui fino al 1844 sorgevano i patiboli (i gallows) dove venivano eseguite le condanne a morte per impiccagione. Leazes e gallows. Vi suonano forse familiari come nomi? Ma andiamo avanti. È il 1892 e succede un fatto che al momento pare di secondaria importanza, ma che non si rivelerà tale nel corso del tempo. Il Newcastle East End cambia nome e campo di gioco. Il nuovo nome recita Newcastle United, e il nuovo campo è il St James’ Park. Si pianificano i lavori di costruzione delle tribune, ma i progetti vengono osteggiati dai borghesotti vicini di casa che parlano di “disturbi intollerabili della quiete” e minacciano addirittura azioni legali per fermare l’attività. Nel frattempo nel 1898 il Newcastle viene promosso in First Division e nonostante la minaccia di cambiare campo sia incombente, i lavori iniziano. Una nuova stand, la Gallowgate End, vede la luce, e con lei altre tre terraces e la capienza viene dichiarata di 30 mila persone. Ma i ragazzi sul campo continuano a regalare soddisfazioni (arriveranno tre titoli in pochi anni) e così nel 1905 viene inaugurato lo stadio migliore e più lussuoso d’Inghilterra: una nuova enorme tribuna sorge dal lato di Barrack Road che al suo interno ospita anche una piscina e ogni genere di necessità per gli atleti; la capienza ora è raddoppiata. La dirigenza pare non fermarsi più: si vuole ampliare ancora, viene chiamato Archibald Leitch, ma i landlors, cioè la città stessa si oppone, e inizia uno scontro che durò fino al 1971. In questo lunghissimo arco di tempo vengono rifiutate proposte da entrambe le parti: secondo anello, 80 mila posti, arena multiuso da 40 mila posti, tutto respinto. La conseguenza più grave fu che lo stadio non venne scelto come sede ospitante dei Mondiali 1966 e la sede vacante venne occupata dall’Ayresome Park di Middlesbrough. I rapporti in città sono tesissimi, poco prima dell’inizio dei Mondiali viene proposto uno spostamento nell’area di Gosforth; i piani del nuovo superstadio da 1 milione di sterline stavano per essere approvati quando nel 1971, appunto, venne finalmente trovato l’accordo col consiglio cittadino per l’ampliamento del St James’. Nel 1972, quasi 50 anni dopo il primo progetto, iniziarono i lavori alla Leazes Terrace che venne aperta l’anno successivo. Nel 1978 poi venne cominciata la demolizione della Leazes End, ma la retrocessione della squadra e la recessione economica impedirono il sorgere della nuova tribuna, che con molta fantasia era stata chiamata Leazes Stand. A seguito del disastro di Bradford, lo stadio venne messo sotto indagine e diventò evidente che non c’erano le necessarie misure di sicurezza. Così il piano originale venne stracciato e sostituito da uno conforme. La prima tribuna a essere sottoposta al trattamento fu la West Stand, vecchia di 80 anni, che venne demolita e sostituita da una tribuna costata 5 milioni e aperta nella stagione 87-88: la Jackie Milburn Stand. Ma le finanze languono, i soldi non bastano. La situazione è critica perché i compensi derivati dalle prestazioni sul campo non sono sufficienti per coprire le spese. Ed è allora che un uomo prende in mano la situazione; è il 1992 e quell’uomo è Sir John Hall.

1511873_419484154851349_256021832_o.jpg

Grazie alla sua disponibilità economica e alla sua abilità da imprenditore, viene immediatamente raggiunto un accordo col consiglio della città, e partono i lavori per portare lo stadio di Gallowgate allo stesso livello dei migliori impianti britannici. Non si bada a spese, il budget a disposizione è di 25 milioni di sterline. La Leazes End sostituita dalla nuova John Hall Stand, la Milburn Stand modificata, nuovo campo con nuovo sistema di drenaggio, nuova illuminazione, nuova Gallowgate Stand e chiusura dei quattro angoli. Tutto ciò rende il St James’ uno splendido catino da 37 mila posti. Per la seconda volta, la storia sembra ripetersi: i successi sul campo rendono impellente l’espansione o la rilocazione del club e ancora una volta fioccano i progetti. Uno addirittura prevede un nuovo stadio da 55 mila posti che possa competere con San Siro e con lo Stade De France rendendo allo stesso tempo il St James’ un’arena indoor al modico prezzo di 65 milioni. Ma il tutto viene bloccato da complicazioni politiche che forzano il club verso una soluzione rapida: avendo 20 mila tifosi in più da portare dentro lo stadio, la scelta possibile è una sola. E allora, ancora una volta, si mette mano al portafogli e si tirano fuori 40 milioni per costruire un immenso secondo anello alla Milburn e alla Gallowgate Stand. Nel 2000 il nuovo St James’ Park vede la luce, e al suo interno, sotto la più grande copertura a sbalzo d’Europa, ospita oltre 52 mila persone. Per i puristi forse l’anima british dello stadio si è diluita, e tra i soprannomi dati c’è anche “vertigo” per via della forte pendenza delle tribune più alte, che risulta dannosa agli stomaci più deboli. Di certo sono british i suoi occupanti, i tifosi, che cantando dentro e fuori dallo stadio accompagnano la loro squadra verso il lieto fine. “hey oh, hey oh, up the Premier League we go…”

154110_246340862165680_1680724356_n.jpg

 
 
 

Comentarios


Featured Posts
Recent Posts
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square

Copyright © 2014 by IL CALCIO INGLESE

Tutti i diritti riservati

 

Creato da Luca Bonomi

bottom of page