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Il cerchio magico dell'uomo che fece sognare Southampton

  • Jacopo Ghirardon
  • 3 feb 2015
  • Tempo di lettura: 6 min

La carriera di Matthew Le Tissier si può completamente riassumere con un cerchio, che ha come punto di partenza ed arrivo St.Peter Port, nell'isola di Guernsey, attraverso una lunga, infinita ed immortale avventura nel Southampton. E poco importa se nella superficie di questo cerchio non si trovi Londra, intesa sia a livello di club sia (marginalmente) a livello di Nazionale, ne le altre grandi città e squadre del Nord dell'Inghilterra, perchè se oggi per tutti Matt Le Tissier è “Le God”, lo si deve alle sue giocate e ai suoi goal che hanno fatto impazzire la località costiera del sud dell'Inghilterra.

Ma torinamo al cerchio che abbiamo tracciato prima, per toccare il primo estremo, quello sicuramente meno conosciuto, che ha dato i natali a Matt e che tornerà ricorrente alla fine della storia. Perchè se tutti conosciamo la città di Southampton e soprattutto la sua squadra di calcio, non è ben chiaro a tutti il luogo di nascita di Matt Le Tissier, St.Peter's Port, nell'isola di Guernsey. La posizione di quest'isola è molto particolare, perchè si trova praticamente di fronte alla Normandia, in Francia. Ecco quindi spiegata la notevole francesizzazione nei cognomi, anche se l'isola, fin dal XIII secolo, è stata controllata dal Regno Unito dal punto di vista politico, ma non amministrativo: infatti Guernsey, assieme a Jersey e le altre “Channel Islands” di minore dimensione, sono solamente delle dipendenze della corona e godono di un'enorme autonomia. Non esistendo però una federazione calcistica affiliata alla UEFA e alla FIFA, tutti i calciatori nati nell'isola possono decidere in quale federazione possono affiliarsi, una specie di Jolly che crea un caso unico nel panorama calcistico Europeo.

A 7 anni il piccolo Matt inizia a giocare a calcio nel Vale Recreation, piccola squadra di St.Sampson, piccola località vicino al capoluogo dell'isola St. Peter's Port. All'età di 16 anni Matt esordisce in quello che è il campionato dell'Isola di Guernsey, campionato assolutamente amatoriale in quanto all'epoca il calcio professionistico doveva ancora approdare nell'isola, come vedremo. Lo nota l'Oxford United, ma Matt decide di restare un altro anno nell'isola prima dello sbarco nelle mainland, nella seconda città del suo destino, quella che non lascierà più: Southampton. E' il 1986 quando Matthew Le Tissier esordisce nel campionato di First Division in una gara persa dai Saints per 3-4 contro il Norwich. Matt si fa subito notare per la sua grande classe e, neancora 18enne, entra subito nel cuore dei tifosi con una doppietta realizzata in Coppa di Lega contro il Manchester United, in una gara storica in quanto sancì l'esonero Ron Aktinson dalla guida dello United con lo sbarco, qualche giorno dopo, di Sir Alex Ferguson che inizierà dunque da li a scrivere la storia della sua squadra e del calcio Inglese. La prima stagione da professionista termina con 24 presenze e 6 goal realizzati, non male per un centrocampista, anche se da sempre con spiccata propensione offensiva e un piede fatato. Dopo due stagioni di assestamento, in cui Matt fu titolare ma non fisso, esplose definitivamente nella stagione 1989-90, quando venne anche insignito del premio di miglior giovane dell'anno. In quella stagione Matt fu protagonista assoluto, con 20 goal realizzati e la definitiva consacrazione, anche come rigorista: infatti nella sua carriera da professionista Le Tissier ha realizzato 47 dei 48 rigori tirati, un record in percentuale praticamente impossibile da battere a larga scala. L'unico rigore fallito fu contro il Nottingham Forest, nella stagione 1993, con Mark Crossley come unico uomo in grado di fermare la furia di Matt dal dischetto.

Proprio in quella stagione, Matt Le Tissier realizzò quello che per tutti è considerato uno dei goal più belli della storia della Premier League: dopo essersi scartato mezza difesa dei Rovers scavalcò con un pallonetto Tim Flowers, storico portiere dei Rovers e suo amico nella vita di tutti i giorni, nonche ex portiere del Southampton. Ma non è l'unico goal leggendario realizzato da Matt (che con il goal precedentemente citato vincerà il premio di goal dell'anno): come non dimenticare una punizione dal limite contro il Wimbledon, con un movimento al volo quasi da calciatore di Beach Soccer, o nella stessa stagione, una doppietta a St.James's Park contro il Newcastle da cineteca. Anche se il goal forse più indelebile nella storia dei tifosi dei Saintsfu uno slalom con pallonetto finale a Schmeichel nel 1996, un goal che fece impazzire il The Dell e che consacrò definitivamente Matt le Tissier come “Le God”.

Matt ormai è consacrato come uno dei migliori centrocampisti della Premier League, el e grandi dell'epoca bussarono tutti alla loro porta: certo, Matt Le Tissier non sarà certo un cultore del lavoro, secondo alcuni è spesso sovrappeso e si allena male, ma a livello di piede e talento è sicuramente un giocatore da avere a tutti i costi in squadra. Ma Matt Le Tissier è venuto dalla sua amata isola di Guernsey per salvare il Southampton, non per la gloria di titoli che altrove potrebbe facilmente vincere : lui ormai è Le God per il suo popolo, che mai potrà tradire: per questo Chelsea, Tottenham e Manchester United, squadre che ebbero già trovato un accordo economico col Southampton, dovettero desistere. Un raro esempio di fedeltà che probabilmente non appartiene più al calcio moderno. Questo atteggiamento però gli sbarrò la strada della nazionale Inglese, che fu scelta al momento dell'approdo a Southampton in quanto, come detto prima, in quanto isolano di Guernsey poteva tranquillamente scegliere una delle 4 Home Nations con cui giocare. Matt otterrà solamente 8 presenze con i 3 Leoni, senza mai segnare ed incidere particolarmente: fu infatti spesso indicato come possibile candidabile sia per gli Europei del 1996 sia per il mondiale di Francia 1998, ma Glenn Hoddle alla fine non lo convocò sancendo di fatto la definitiva rottura tra Matt e la nazionale Inglese.

La carriera di Matt proseguì tranquillamente, continuando a distribuire magie e facendo impazzire il popolo del The Dell: un rigore contro il Sunderland nell'aprile del 2000 sancì il suo 100esimo goal in carriera, solo altri 5 centrocampisti hanno fatto meglio di lui alla fine della carriera. Nel 2001 l'addio allo storico stadio dei Saints, ormai troppo vecchio e fatiscente per ospitare ancora calcio d'alto livello: in una gara contro l'Arsenal, segno evidente del destino, Le Tissier segnò l'ultimo goal nella storia di questo mitico stadio. La stagione seguente, quella dell'esordio a St.Mary's per il Southampton, non fu delle migliori per Matt, che ormai si rese conto che i suoi tempi probabilmente erano chiusi. Il 30 gennaio giocò l'ultima partita contro il West Ham, dopo di che un infortunio lo lasciò fuori per la rimanenza della stagione e decise di appendere le scarpe al chiodo, chiudendo , con un'amichevole tra Southampton e la nazionale inglese nel maggio del 2002, la sua meravigliosa carriera in maglia biancorossa.

Addio al calcio professionistico, ma alla passione e all'amicizia non si può rinunciare: cosi nel 2003 Matt Le Tissier firmò un contratto con l'Eastleigh, piccola squadra di Non League dell'Hampshire, non lontana dalla sua Southampton: rispose infatti presente alla chiamata dell'amico, e compagno di squadra ai tempi dei Saints per 10 anni, David Hughes. Proprio con l'Eastleigh vinse il suo unico trofeo in carriera, l'Hampshire Cronicle Cup, una coppa regionale per squadre di Non League.

Diventato apprezzato giornalista televisivo, dove mai ha nascosto il suo attaccamento ai colori biancorossi del Southampton, nel 2011 decise di tornare nella sua isola, Guernsey, per dare una svolta al calcio locale. L'isola infatti ha sempre avuto una rappresentativa che ha partecipato a dei campionati come gli Islands Games, dedicati a tutte le piccole isole sparse nel continente Europeo, o alla Muratti Cup, il derby con l'isola gemella di Jersey per il dominio calcistico delle Channel Islands. Assieme a degli uomini locali (Guernsey è uno dei cosidetti Paradisi Fiscali per la sua posizione ed economia), e al fratello, riusci a fondare una squadra che per la prima volta, nella stagione 2011-12, entrò nella struttura calcistica Inglese. L'aspirazione è quella di far giocare in un campionato competitivo i ragazzi dell'isola, e così entrarono nella Combined Countries League, seguendo le orme di un neonato AFC Wimbledon che iniziò la scalata verso il ritorno nel calcio profesionistico da li. Le trasferte nell'isola sono molto costose, cosi il club, come da accordi con la FA, deve pagare le spese alle squadre ospiti nelle partite di campionato. Nel 2013 la squadra arrivò addirittura ad una gara da giocare a Wembley, perdendo nella semifinale del Vase contro lo Spennymoore: registrato in quella rosa, nonostante il ruolo dirigenziale, fu anche Matt Le Tissier, che giocò qualche gara nel campionato (poi vinto) dalla squadra: chissà che magari avesse esordito con una squadra di club a Wembley con la squadra della sua città, impresa mai risucita con il suo Southampton.

Uno dei pochi reali rimpianti di Matt, un uomo che ha dato tutto per le cose che aveva più a cuore, raro esempio di lealtà e fedeltà, in un calcio che sembra cosi remoto..

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