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E' il giorno del Cross Border derby: Chester - Wrexham per la più forte rivalità del Regno Unito

  • calcioinglese
  • 7 mar 2015
  • Tempo di lettura: 6 min

E’ la rivalità più forte del Regno Unito, per quanto riguarda il calcio non di prima e seconda divisione, un derby che coinvolge in prima persona non solo i tifosi delle rispettive squadre, ma tutta la comunità circostante. Anzi, le comunità. Perché Chester e Wrexham tornano a sfidarsi, nell’ennesimo capitolo del Cross-Border Derby, un derby che va oltre i 3 punti in un campionato, quello di Conference National, dove entrambe le squadre, dopo un passato sicuramente più luminoso, sono sprofondate negli anni 2000. In palio qui c’è molto di più, c’è il predominio nella zona, che è equamente divisa tra due nazioni diverse, in una rivalità secolare che va ben oltre il calcio.

Nonostante siano solamente 12 le miglia che separano Chester e Wrexham, le due città appartengono a due nazioni diverse: Chester infatti è l’ultima città Inglese prima del confine con il Galles, mentre Wrexham è la prima città di medie/grandi dimensioni che si trova entrando nel paese del Dragone. A rendere il tutto il contesto ancora più affascinante, il fatto che lo stadio del Chester, lo Swansway Stadium (gli sponsor ormai sono ben radicati anche nelle serie minori inglesi…) si trova esattamente al confine tra Inghilterra e Galles, con tre tribune e mezza dentro il territorio Gallese, e parte della tribuna centrale (dove risiede la sede sociale) in Inghilterra. Una caratteristica unica al mondo che ha da sempre caratterizzato il club di Chester.

Ma questa non è l’unica curiosità che riguarda lo stadio, infatti sia Chester, sia Wrexham, hanno nei loro stadi un fiore all’occhiello di cui vantarsi: costruito nel 1992, il Deva Stadium (nome originale che richiama all’origine Romana della città) è infatti il primo stadio in assoluto a rispettare tutte le norme messe in atto dal Taylor Report, l’atto che di fatto costrinse tutti i club ad ammodernare le strutture dopo le tragedie di Bradford ed Hillsborough. Il Racecourse Ground, lo stadio del Wrexham, è invece o stadio dove da più tempo una singola squadra gioca nello stesso stadio: un anno dopo la sua fondazione (nel 1863), il Wrexham si sposta in questo stadio, trasferendosi in maniera definitiva dal 1877: da allora lo stadio ha ovviamente subito delle modifiche strutturali ma il Wrexham non si è più spostato da li, e la struttura old dello stadio si può ancora notare nell’enorme terrace che caratterizza la Kop, che come a Liverpool (con la differenza che non ha posti a sedere) tiene la parte più calda del tifo dei Dragoni. Sempre nel 1877, la nazionale Gallese ha giocato la prima partita al Racecourse Ground, per questo lo stadio detiene il record certificato di stadio più antico ancora in vita dove una nazionale locale ha giocato. Record importantissimi per centri comunque non enormi e che solamente in rare occasioni hanno assaporato il grande calcio.

Abbiamo parlato degli stadi, ma per analizzare il derby bisogna andare alle origini delle due città: abbiamo già accennato alle origini Romane di Chester, che infatti all’epoca di Vespasiano fu fondata con le sue quattro vie principali che ancora seguono l’esatto andamento di 2000 anni fa. Attualmente Chester è sicuramente una delle città più belle del Regno Unito, con un mix perfetto tra il passato Romano e il presente Britannico, ma anche una delle zone più ricche, con industrie che si sono sviluppate nelle zone limitrofe (non siamo troppo lontani ne da Manchester, ne da Birmingham) dando una notevole ricchezza alla città. Vecchia città mineraria, su Wrexham invece è abitata fin dall’epoca dei Celti, che hanno vissuto indisturbati fino agli anni 1000: la tradizione celtista però si è mantenuta in tutto il North Wales, e infatti a Wrexham non è raro sentire parlare in Gallese, l’antichissima lingua, unica ancora in uso tra le antichissime Celtiche che sono andate perse nei tempi. Certo, ridurre il derby a una questione “Celti contro Romani”, tornando indietro di duemila anni, sarebbe esagerato, ma le città hanno comunque una storia gloriosa di cui andare fieri. Dobbiamo certamente tornare però all’epoca della rivoluzione industriale, in zone dove i minerali abbondarono, era ovvio che le due città più grosse si contendevano il primato nella zona. Una volta per il lavoro, adesso per il calcio, la questione non è cambiata.

Chester-FC-v-Wrexham.jpg

Entriamo però finalmente più nel dettaglio della rivalità che più ci interessa, quella calcistica. Abbiamo già visto che tra le due città raramente è scorso buon sangue, e le occasioni per rimarcare questo sentimento sono state ben 154. Il primo derby in assoluto fu nel 1888, quando 4mila persone affollarono Faulkner Street per una sfida del quarto turno preliminare di FA Cup, in cui il Wrexham si impose per 2-3. Due anni dopo la rivincita per il Chester, che si impose in una gara di Combination (categoria sotto la Football League) per 0-1. Per una ventina d’anni le squadre si affrontano in questa serie, fino all’elezione del Wrexham in Football League, che costringe il derby ad essere giocato solamente in amichevole o in FA Cup. Nel 1933 il Chester viene eletto in Football League e le squadre giocano con discreta continuità, fino agli anni ’70, tra la third division e quella che poi diventerà fourth Division. La rivalità tra i due club cresce in maniera esponenziale, con gli anni ’80 quelli degli scontri più violenti: il calcio ormai si è evoluto, non è più gioco da gentleman e questa superiorità va dimostrata con la forza, on and off the field. Dal 1989 al 2004 i Club si affronteranno solamente nella stagione 1994: il Wrexham infatti volò altro in Third Division, battendo addirittura l’Arsenal in una sfida di FA Cup, Il Chester raggiunse questa serie solo un anno per poi tornare indietro di categoria. Nel 2000, per la prima volta in 69 anni, il Chester sprofondò addirittura in Conference, per poi tornare in Football League nel 2004, dove aspetterà a braccia aperte un Wrexham retrocesso: in quei anni la rivalità si rimarcò sempre di più, con entrambi i club in fortissima difficoltà economica, consci che una retrocessione sarebbe stata drammatica, ma inevitabile: nel 2008 toccò al Wrexham scendere, dopo 97 anni di militanza in Football League consecutivi: dopo aver sfiorato il fallimento nel 2012, il Wrexham è passato interamente nelle mani dei propri tifosi, ma la risalita nel calcio che conta deve ancora avvenire. La stagione 2009/10 fu quella invece del fallimento in corsa del Chester, che non riuscì a finire il campionato sprofondato dai debiti: dopo esser ripartiti dallo step 8 del calcio Inglesem sono già riusciti a riprendere il Wrexham in Conference (eliminando il City dal nome, attualmente la squadra si chiama Chester FC): dalla loro rifondazione, in 3 partite sono ancora imbattuti. Però nel computo complessivo è il Wrexham, con 65 vittorie contro le 54 del Chester, ad avere la maggioranza di vittorie.

E’ un derby particolare, che viene giocato sempre in anticipo di orario (e di solito anche alla domenica, anche se questo non è il caso), per cercare di evitare l’uso su larghissima scala dell’alcool, anche se i risultati sono piuttosto modesti, è comunque evidente il calo di incidenti e contatti tra le due tifoserie. Il forte dispiego di forze dell’ordine, assolutamente spropositato rispetto alle altre partite della medesima serie, fa il resto: ma la tensione dalle parti del Deva e del Racecourse nelle giornate di gara resta estrema. E anche se quello di oggi è il derby più basso in classifica dai tempi del 1900 in Combination, con il Wrexham che addirittura è immischiato nella lotta per non retrocedere, mentre il Chester è più tranquillo, il fascino di una sfida secolare e sentitissima dalle due tifoserie resta intatto. Anzi, proprio il fatto che si giochi lontano dai palcoscenici che contano, forse rende il contesto ancora più magico e interessante.

La gara d’andata, giocata nel mese di settembre, è stata estremamente bollente, con veri e propri attimi di tensione: prima della gara infatti fu osservato un minuto di silenzio per la ricorrenza degli 80 anni dalla tragedia mineraria a Gresford, località che si trova esattamente tra le due città, dove un’esplosione costò la vita a oltre 250 lavoratori: una tragedia che ha segnato specialmente la comunità di Wrexham. Durante il minuto di silenzio, osservato impeccabilmente dalla maggioranza dei tifosi del Chester, una piccola frangia di tifosi del Chester inizia a cantare cori beceri contro un tifoso del Wrexham recentemente scomparso, suscitando la comprensibile ira dei tifosi Gallesi che cercano il contatto (durante il minuto di silenzio) tirando anche delle torce in campo. Solo l’enorme dispiego della polizia ha evitato l’inevitabile contatto. 4 Arresti, 8 ban per 3 anni, ma soprattutto un episodio grave che rischia di creare un precedente per la gara di ritorno che si sta per giocare al Racecourse.

Per la gara odierna, i tifosi del Chester possono accedere al loro settore solamente dopo aver viaggiato via bus, e senza il biglietto preacquistato non possono entrare nel campo. Misure di sicurezza necessarie per evitare ulteriori complicazioni. Non sappiamo quanto accadrà questo pomeriggio, ma di sicuro sappiamo che la tensione sarà alle stelle, e che il risultato sul campo conterà parecchio per entrambe le tifoserie. Le società non mostrano particolare preoccupazione, le forze dell’ordine invocano un corretto comportamento, il pubblico neutrale si gode lo spettacolo: anche questo è il Cross Border Derby.

 
 
 

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Creato da Luca Bonomi

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